I VERI BENEFICI DEL KARATE E PERCHE’ TUO FIGLIO DOVREBBRE PRATICARLO

I VERI BENEFICI DEL KARATE E PERCHE’ TUO FIGLIO DOVREBBE PRATICARLO

Non starò qua ad elencarti i soliti benefici del karate, a dirti che migliora il trofismo muscolare, la postura, le capacità motorie ecc.; Questi sono punti fondamentali sulla quale ogni sport si dovrebbe focalizzare per strutturare un allenamento indirizzato alle fasce giovanili. Non solo, dato che l’attività sportiva è alla base della nostra salute, credo che anche un buon programma scolastico, dovrebbe prevedere la crescita fisica del bambino e non legarlo ad un banco 5 ore al giorno. Non è comunque su questi “piccoli dettagli” che voglio incentrare questo articolo.

Nella guerra del marketing delle associazioni sportive, ci si imbatte spesso in articoli che elogiano il potenziale di svariati sport, elencando caratteristiche di poco conto. Parlo anche dei miei colleghi marziali.
Sappiamo tutti che qualsiasi sport sviluppa i muscoli specialmente se fino a ieri hai visto tuo figlio impiegare il suo tempo a mangiare merendine e giocare a Fortnite dal divano.

Ecco perchè voglio darti un elenco definitivo di come realmente il karate possa migliorare qualitativamente la vita di un bambino.

Ci tengo a precisare che tutto quello che scrivo non è marketing ma è frutto di ciò che ho provato nella mia esperienza personale di bambino e ragazzo diventato uomo.
Non mi sono svegliato una mattina chiedendo ai miei genitori di iscrivermi ad un corso di karate perchè con il karate ci sono nato. Sono cresciuto vedendo i karategi (divise) di mio padre nell’armadio, la sua borsa sfatta dopo gli allenamenti, le sue coppe e medaglie dentro casa.
Tutto questo mi ha sicuramente dato uno stimolo in più per intraprendere questo percorso. Nota bene che ho detto percorso, perchè quando si entra in una palestra di karate non si comprano delle lezioni ma ci si incammina verso “la via”.

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COSA SI INTENDE CON LA VIA DEL KARATE

Karate per gli amici, nome di battesimo Karate-Do, tradotto dalla lingua madre giapponese, significa letteralmente “la via della mano vuota”. Ciò implica un’attività svolta a mani nude e senza l’ausilio di armi. Arrivato in Italia negli anni ’70 circa, inizialmente dedicato a ragazzi e adulti, ha portato nel nostro paese l’idea di disciplina tipica delle arti marziali orientali.
Successivamente, si è esteso a bambini delle scuole elementari e negli ultimi anni anche a quelli più piccoli (ultimi anni di asilo) in una versione più ludica e incentrata sullo sviluppo delle abilità coordinative e dei pre-requisiti sportivi di base.

POSSO ISCRIVERE MIO FIGLIO AD UN CORSO DI KARATE PER ESSERE PIU DISCIPLINATO?

Assolutamente…no! I corsi di karate per bambini si svolgono solitamente 2 o 3 volte a settimana. Con tutta la buona volontà dell’istruttore, senza una buona base di educazione familiare sarà difficile.
L’istruttore di karate è un aiuto importantissimo nella crescita dei bambini e deve essere in grado di sviluppare, oltre alle qualità sportive degli allievi, un “team” di lavoro insieme ai genitori, che possa portare un beneficio di crescita non solo nello sport ma comportamentale. Se stai cercando un valido alleato nella crescita psicologica e fisica di tuo figlio, un Maestro di karate è un’ottima scelta.

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Dunque, come formare un team perfetto?

Ecco perchè, secondo la mia esperienza, i genitori non dovrebbero assistere alle lezioni.
Io personalmente da istruttore cerco sempre di lasciare degli spazi propri ai bambini durante le lezioni. So che quando arrivano in palestra sono appena usciti da scuola, sono stati seduti quasi tutto il giorno e hanno seguito, giustamente, delle regole. Per questo, i primi minuti della lezione voglio che abbiano il piacere di incontrare i propri compagni di corso, giocare, correre e perchè no, disubbidire alle regole.

Tutto fa parte della crescita del bambino e vi assicuro che avere un genitore alla porta che interviene (credendo di fare cosa buona) ogni qualvolta il bambino non si comporta secondo i canoni di non si sa chi, è sicuramente fastidioso e non solo per vostro figlio!
Un perfetto team genitore-insegnante deve confrontarsi al di fuori delle lezioni facendo svolgere serenamente il ruolo adatto ad ognuno senza interferire.
E’ qua che, nel tempo, la disciplina del karate inizia ad instaurarsi nel bambino e a fare da completamento all’educazione familiare creando una base solida di crescita sportiva e psicologica.

LE FASI DELLA CRESCITA

Nel Karate-Do, come risaputo, il livello di ogni praticante è evidenziato dal colore della cintura. La cintura indica l’esperienza dell’allievo.
Il passaggio di cintura è fatto tramite un esame sicuramente svolto in maniera non severa, soprattutto nelle fasce giovanili, ma con tutte le caratteristiche che concerne la disciplina del karate.
Molte volte, durante le lezioni, vedendo la differenza di livello tra i vari bambini, mi è stato chiesto: “perchè mio figlio non sembra all’altezza dei suoi compagni di corso?”
Soprattutto nei bambini può capitare di vedere che una cintura arancione, sia tecnicamente più preparata di una cintura blu (grado molto più alto). Il fatto è che non tutti hanno gli stessi tempi di apprendimento e per quanto un istruttore possa essere bravo, non si può modificare il processo di apprendimento di un individuo: dobbiamo rispettare i tempi di crescita del bambino.

Quello che dico sempre è che non si può paragonare proprio figlio al compagno di corso, benché abbiano la stessa età o la stessa cintura.

Quando si valuta un allievo per un passaggio di grado (cintura), sta all’istruttore tener conto dal livello dalla quale è partito. Faccio un esempio: Pippo 6 mesi fa, arrivato in palestra, non parlava con nessuno, era distratto e non partecipe alla lezione. Oggi invece ha fatto amicizie e riesce a svolgere gli esercizi richiesti anche se con una forma non ottimale. Va premiato perchè ha ottenuto un grande miglioramento personale.

Il processo di apprendimento si potrebbe identificare con la forma di un iceberg. La parte che fuoriesce dall’acqua è ciò che l’atleta ha ottenuto in termini sportivi e che è visibile agli altri, la parte invisibile invece, è tutto l’impegno, la costanza, il sacrificio che l’atleta ha dovuto metterci per la crescita interiore che ha fatto.

Per questo, l’insegnamento del karate è uno stimolo continuo per la crescita di tuo figlio. Gli obiettivi non sono mai irraggiungibili perchè deve competere con se stesso e non con il compagno di corso più bravo (un obiettivo troppo difficile lo porterebbe ad abbandonare la pratica).

L’AGONISMO E LA PREPARAZIONE ALLA VITA DEI GRANDI

Anche per la fase agonistica (si comincia ad affrontare intorno ai 12 anni), l’atleta è messo alla prova. E’ vero che in questo caso ci si dovrà confrontare con un’altra persona. E’ vero anche, che l’istruttore deve essere in grado di guidare l’atleta alle competizioni scegliendo quelle più adatte per livello, fornendo così degli stimoli adeguati e non eccessivi.

Benché in questo caso, sicuramente arriveranno le prime delusioni derivanti dalle sconfitte, l’età più matura permetterà di sostenere l’impatto emotivo creando la voglia di migliorarsi e arrivare alle prime soddisfazioni (non per forza sotto forma di vittorie).

Mi è capitato spesso di uscire da una gara in cui i miei allievi, se pur sconfitti, hanno dimostrato quel miglioramento che volevo e che tanto avevo cercato di sviluppare durante gli allenamenti.

Di controparte però, ho visto musi lunghi di genitori delusi da una medaglia che non arrivava, senza rendersi conto di ciò che effettivamente non si vedeva, dell’effetto iceberg, appunto.

Quando vostro figlio affronta un’attività agonistica è importante  avere fiducia. Tornando ai “ruoli” che abbiamo citato a inizio articolo, è importante che l’allenatore si preoccupi di lavorare sulle lacune tecniche e psicologiche dell’allievo e che il genitore si sieda in tribuna, applaudendo e sostenendo il figlio senza entrare in tecnicismi che non gli appartengono.

A me personalmente, come a tanti altri, gli anni di agonismo (17 per la precisione) mi hanno preparato alla vita lavorativa. Mi hanno fatto capire che dovevo impegnarmi di più quando non ottenevo il risultato sperato e che la serietà era l’unica strada da seguire (impegno = risultato). Seguendo un percorso agonistico, infatti, mi sono allontanato in maniera naturale da cattive amicizie e da qualsiasi altra distrazione poco raccomandata.

ALLORA, NON E’ IMPORTANTE VINCERE?

L’obiettivo del risultato di gara è un percorso che va sviluppato negli anni. Sicuramente è importante vincere ma quando parliamo di bambini l’aspetto importante è non bruciare le tappe pensando alla vittoria. I piccoli successi personali serviranno come gratificazione per poter progredire verso l’obiettivo. Un po’ come preparare le reti per una pesca proficua in età più avanzata (dai 15 anni in poi).

Sviluppati i pre-requisiti di base, l’atleta può iniziare il percorso agonistico vero e proprio, lavorando psicologicamente e con un allenamento di alto profilo mirato oltre che alla tecnica, anche all’aspetto fisico e tattico che in precedenza gli avevamo servito in piccole dosi.
Nella mia carriera di tecnico, in questi 10 anni circa, ho visto i miei atleti raggiungere risultati di prestigio ed essere convocati dalla nazionale italiana. Questo è sicuramente il frutto del lavoro svolto dalla combinazione atleta-maestro ma se abbiamo ottenuto questi risultati, il merito lo dobbiamo anche alla famiglia dell’atleta.

PERCHE’ I GENITORI SONO IMPORTANTI NELLA CRESCITA SPORTIVA DELL’ATLETA

Sebbene tecnico e atleta insieme possono ottenere risultati agonistici strepitosi, senza l’appoggio familiare tutto diventerebbe più complicato.
Una base stabile, di chi incondizionatamente crede nell’atleta e l’appoggio morale che solo un genitore può dare è un fondamentale motore di progressione verso l’obiettivo.
Con la fiducia reciproca, tecnico e genitori hanno il ruolo di scambiarsi feedback importantissimi per la crescita comportamentale dell’atleta. Se ben sfruttati, in termini sportivi questi si trasformeranno in: serenità, volontà, sicurezza. Elementi fondamentali per raggiungere il focus finale.

QUALI SONO, DUNQUE, I VERI BENEFICI DEL KARATE?

Posso confermare con certezza che una solida istruzione basata sull’educazione familiare e i valori delle arti marziali, possa portare un bambino a qualcosa in più di qualche schema motorio ben assimilato.

  • Nel percorso “marziale” infatti, tuo figlio imparerà il valore dell’impegno. Gli sarà ben chiaro che niente nella vita gli sarà regalato ma che va guadagnato.
  • Imparerà il valore della lealtà e dell’amicizia sia durante i corsi in palestra, sia durante la carriera agonistica. Nella mia adolescenza ho creato molte amicizie in tutta Italia. Sono in buoni rapporti con molti “avversari” che fuori dal quadrato di gara diventano amici. Gli avversari sono un motore reciproco per la crescita personale (senza di loro non ci sarebbe parte del miglioramento).
  • Il valore e rispetto del karate, non solo un’attività sportiva ma uno stile di vita che si può instaurare solo percorrendo “la via” (Do).

E se tutte le carte sono in regola, perché no, da grandi potrebbe scapparci un posto di lavoro da professionista in prestigiosi gruppi sportivi.

Sicuramente non sono riuscito a darvi un quadro completo di cosa mi ha dato e cosa può dare il karate ai vostri figli. Mentre scrivo continuano a venirmi in mente nozioni da poter condividere ma mi sono già dilungato abbastanza.
Tutto quello che non sono riuscito a dire, non ti resta che scoprirlo trovando una buona palestra e soprattutto un buon istruttore.

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Se sei un agonista di karate, ti invito a contattarmi per intraprendere un percorso di allenamento con me. Puoi trovarmi online oppure “live” nelle mie sedi di allenamento nella provincia di Pisa.

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