SE NON STAI SEGUENDO QUESTE 5 REGOLE NON STAI FACENDO ABBASTANZA: COME LA TESTA VINCE SULLA TECNICA

SE NON STAI SEGUENDO QUESTE 5 REGOLE NON STAI FACENDO ABBASTANZA: COME LA TESTA VINCE SULLA TECNICA

E’ arrivato il momento: sto per combattere. Sono pronto, anche se mille pensieri mi frullano per la testa.
Nel frattempo cerco di stare concentrato, mi guardo intorno, le luci, le persone, il mio coach.
Farei di tutto per non deludere nessuno ma soprattutto me stesso. Mi sono allenato duramente per questo..

In ogni incontro, l’ostacolo più grande da vincere, non è il tuo avversario. Sei tu.

I CONSIGLI DI MARCO COLAIANNI CHE VI AIUTERANNO AD AFFRONTARE PSICOLOGICAMENTE UNA COMPETIZIONE

 

 

Perchè ho deciso di scrivere questo articolo:

La settimana scorsa, facendo dei test di squadra ai miei atleti, ho sentito dire da uno di loro: “migliorare questo risultato è impossibile”.

Mi sono preso due minuti di tempo durante la mia lezione per raccontare loro una storia, accaduta nel campo dell’atletica leggera nella prima metà degli anni ’50.
Una storia che secondo me, tutti dovrebbero conoscere. Doveroso citare la fonte che mi ha ispirato, Roberto Re, professionista della crescita personale alla quale rubo le parole per raccontarvi la storia.

IL RECORD DI ROGER BANNISTER

Il 6 maggio del 1954 un uomo di nome Roger Bannister stabilì un record destinato ad entrare nella storia dell’atletica leggera. Fù il primo uomo a correre “il miglio”, in un tempo inferiore ai 4 minuti: esattamente 3 minuti, 59 secondi e 4 decimi.

Perchè questo record è storico?

Il primo motivo è che Bannister andò al di sotto di quello che era considerato un limite umano. Perchè per tanti anni era stato considerato impossibile correre il miglio sotto ai 4 minuti.

Come mai?

Il motivo è che nell’800, un secolo prima, un luminare e studioso di medicina dell’epoca, durante una conferenza, nello spiegare come funzionava il cuore umano (per le conoscenze di allora), fece la seguente dichiarazione: “se l’uomo viene sottoposto a uno sforzo superiore alle proprie possibilità, il cuore potrebbe scoppiargli nel petto” e esattamente fece questo esempio:

– “se un uomo dovesse correre il miglio al di sotto dei 4 minuti sarebbe uno sforzo tale che potrebbe provocare questo”

Nei decenni successivi, nessuno sapeva perchè ma di fatto, questa voce si era sparsa e diventò una credenza comune, un qualcosa che non si poteva fare: un “luogo comune”.

Roger Bannister lo fece, fù il primo uomo a correre al di sotto dei 4 minuti la distanza del miglio.

La cosa curiosa da sapere però, è quello che accadde dopo, perchè una cosa che nessuno era riuscito a fare in decenni di storia dell’atletica leggera, improvvisamente divenne alla portata di tutti.
L’anno successivo, infatti, ben 31 atleti riuscirono ad ottenere lo stesso risultato e nei tre anni successivi furono più di 300 gli atleti in grado di correre il miglio al di sotto dei 4 minuti.

La cosa interessante è che non esiste, nel mondo dello sport, che un record stabilito venga battuto l’anno dopo da altre 30 atleti o da centinaia di atleti nei 2-3 successivi.
Questo vuol dire che evidentemente Roger Bannister tolse un limite nella mente di tutti quanti, dimostrando che quella cosa era possibile.

Dal momento in cui l’ha dimostrata possibile, tutti quanti hanno avuto accesso a delle risorse che evidentemente avevano a disposizione anche prima ma in qualche modo, il credere di non poterlo fare li limitava nell’ottenere quel risultato.

Questo ci fa riflettere sull’importanza dei luoghi comuni e su quello che si può o non si può fare.

 

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Ecco perchè, alcuni accorgimenti possono cambiare l’esito della nostra competizione:

Come dichiarato da Bannister, lui si allenò per quell’obbiettivo, a livello psicologico più che a livello fisico. Lui CREDEVA di potercela fare e quella è stata la scintilla che ha scaturito un record.
Raggiungere un obiettivo, richiede oltre che l’allenamento, anche la predisposizione mentale.

Sulla base della storia che vi ho appena raccontato, posso definire quali, secondo me, sono i consigli che vi aiuteranno ad affrontare psicologicamente una competizione:

L’ansia, è uno stato d’animo normale e da gestire quando si affronta una competizione. Prima di tutto, l’atleta e il coach che si interfaccia con l’atleta, devono saper riconoscere quale tipo di ansia stiamo gestendo.
Se l’atleta è regolarmente caratterizzato da una sensazione di minaccia stiamo sicuramente parlando di un’ansia di tratto sulla quale dover lavorare fuori dal tatami/ring con l’aiuto di un esperto.
Nel caso, invece, l’ansia sia un fattore legato ad una reale esperienza dell’atleta, accompagnata da una eccitazione fisiologica, stiamo parlando di un’ansia di stato.
In questo caso, superare questa situazione psicologica si può, tenendo conto di alcuni accorgimenti da seguire che ti faranno acquisire una maggiore sicurezza nell’avvicinarsi di una gara:

  1. ALLENATI SEMPRE E BENE. Allenarsi costantemente, oltre che a portare un beneficio fisiologico, porta a dei benefici sulla sfera cognitiva e ha un effetto antidepressivo.
    Nella mia esperienza personale, la disciplina è stata un elemento decisivo per raggiungere qualsiasi risultato, mio e dei miei atleti.
    La partecipazione assidua degli atleti alle sedute di allenamento mi ha permesso di lavorare sul gruppo e sui singoli individui, creando legami tra loro e rapporti interpersonali che hanno sconfitto la timidezza, il senso di inadeguatezza verso gli altri e talvota attacchi di panico.
    Mi ricordo un episodio durante una gara, in cui un mio allievo si è bloccato per un attacco di panico, gestito all’istante con le parole giuste e che non si è più verificato nelle gare successive grazie al lavoro svolto giorno dopo giorno all’interno della palestra.
  2.  DEFINISCI GLI OBIETTIVI. La definizione del “dove voglio arrivare” deve essere sempre abbinata a “da dove sto partendo” e seguita da un percorso studiato nei minimi dettagli.
    Scegliere obiettivi troppo difficili e non alla tua portata, può scaturire quel meccanismo di insicurezza che, incontro dopo incontro, ostacolerà sempre di più la raggiunta del tuo traguardo e ti abbatterà moralmente.
    Scegli degli obiettivi alla tua portata.
    Il consiglio è quello di non avere fretta: “ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”.
  3. ALIMENTAZIONE CORRETTA E IDRATAZIONE. Il corpo è una macchina, e come tale ha bisogno di un buon carburante e di una corretta idratazione.
    Anche se non si sente spesso collegare alimentazione e psicologia (ahimé), i miglioramenti psico-fisici portati dalla nutrizione sono scientificamente provati.
    Può sembrare un piccolo dettaglio ma sono sempre stati i dettagli a portare l’uomo ad ottenere grandi risultati.
    La definizione periodica dei macronutrienti è fondamentale per un’atleta, sia sotto l’aspetto fisico che psicologico. Un esempio su tutti l’ho scritto nel precedente articolo su come affrontare una dieta durante una fase di scarico pre gara. Se te lo sei perso, puoi trovarlo qui.
  4. IMPARA A NON GIUDICARE. Un errore comune che da atleta ho commesso anche io è quello di giudicare: concentrarsi su quello che fanno le persone esterne alla TUA gara ti distoglie dal focus e dall’obiettivo prefissato.
    Da allenatore ne ho viste di tutte: genitori che si improvvisano allenatori interferendo con le direttive del Maestro, atleti che decidono per conto suo cosa è meglio fare pur non avendo l’esperienza adeguata, per non parlare dei discorsi del tipo “sono sfortunato” oppure, peggio ancora, pensare che ci siano complotti per portarti a un’ipotetica sconfitta. Quello che ho imparato è che nessuno può fermare la volontà di un’atleta preparato psicologicamente e fisicamente ad una gara. Tutto il resto sono fantasie e pensieri che distolgono la messa a fuoco sul tuo obiettivo.
    Quello che devi capire è che non sei sfortunato, devi solo far caso a dove poni maggiormente la tua attenzione: facendo pensieri limitanti, quasi sicuramente attrarrai risultati negativi o non soddisfacenti.
  5. CREDICI. Potrà sembrare scontato ma è per questo che abbiamo citato la storia di Roger Bannister: allena la tua mente alla positività.
    Avere uno stato mentale positivo, abbinato alle quattro regole scritte in precedenza, ti porterà sicuramente ad avere una marcia in più. Per emulare Roger Bannister devi credere di poter raggiungere il tuo obiettivo.
    Se non ci credi tu, non pensare che lo faccia qualcun altro, anzi…!

Quello che mi piacerebbe che tu facessi d’ora in poi è prestare attenzione ai pensieri che fai. Anche se nessuno te lo ha mai detto, il riscaldamento mentale, prima di salire sul tatami/ring è fondamentale quanto quello fisico. Creati il tuo momento di concentrazione e focalizza l’obiettivo.

Se hai bisogno di un confronto, sarò lieto di offrirti una consulenza gratuita e qualora lo vorrai, ad accoglierti tra gli atleti che ogni giorno preparo e aiuto nella formazione tecnica, fisica e mentale.
Puoi contattarmi compilando il form che trovi qua sotto.

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